Pages Menu
RssFacebook
Categories Menu

Scritto da nel Numero 139 - 1 Aprile 2017, Scienza | 0 commenti

H2O

H2O

Tenutasi lo scorso 22 marzo, la Giornata mondiale dell’ acqua aveva fra i suoi obiettivi sensibilizzare la collettività sull’ importanza di un consumo responsabile del prezioso liquido e, nel contempo, promuovere politiche che garantiscano a tutti il diritto all’ acqua.

I dati che emergono sulla situazione idrica del pianeta non sono incoraggianti. Da zone geografiche dove la disponibilità di acqua corrente è una chimera, si arriva al paradosso di aree dove lo spreco è alle stelle. Riguardo a quest’ ultimo punto, il nostro paese non ci fa, purtroppo, una gran bella figura.

Quella dell’ accesso all’ acqua, insieme alle altre tematiche legate al progressivo deterioramento delle risorse planetarie, è una pesante ipoteca sugli scenari futuri dell’ umanità.

Una fra le tante buone ragioni per non guastare irrimediabilmente la cara, vecchia Terra, è  che, almeno per il momento, non si intravedono altri luoghi nei dintorni dove potersi accasare.

L’ arida e polverosa Luna, meta dell’ unica gitarella fuori porta umana, non offre grandi possibilità. Se mai sul nostro satellite l’ acqua c’ è stata, è scomparsa da un pezzo.

Il candidato più papabile potrebbe essere Marte, anche se la sua colonizzazione non sembra  dietro l’ angolo. Tracce di una lontana parentela fra il pianeta rosso e il nostro ce ne sono diverse, a partire dalla presenza delle stagioni.

Quella più interessante è proprio la presenza, ormai confermata, di acqua nel suolo marziano. Del resto che il prezioso liquido sia diffuso nel sistema solare è ormai un dato accertato. Gli astronomi l’ hanno trovata sulle comete, che sono i corpi celesti più antichi a orbitare intorno al Sole. Ed è recente la scoperta di acqua ghiacciata sul fondo dei crateri in ombra di Cerere, il pianeta nano che si trova nella fascia degli asteroidi compresa fra Marte e Giove. Spostandoci un po’ più in là, la sonda Cassini rilevò, nel 2005, dei getti di vapore acqueo che si sprigionavano dalla superficie di Encelado, uno dei satelliti di Saturno.

Lo stesso fenomeno è stato osservato pochi mesi fa anche su Europa, uno dei satelliti galileiani di Giove. Si tratta di geyser colossali che arrivano fino a duecento chilometri di altezza, roba da far impallidire quelli di Yellowstone. Dalla loro osservazione gli astronomi hanno calcolato che sotto la superficie ghiacciata della luna dovrebbe trovarsi una massa d’ acqua pari al doppio di quella che compone gli oceani terrestri.

Accertato che, almeno nel sistema solare, l’ oro blu non è una prerogativa esclusivamente terrestre, è probabile che si trovi anche parecchio più lontano. In tal senso, si nutrono molte speranze dalle ricerche in corso su tre dei sette pianeti scoperti recentemente nel sistema stellare Trappist-1.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>