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Scritto da nel Numero 155 - Autunno 2018, Scienza | 0 commenti

Un anno da incorniciare

Un anno da incorniciare

 

Il felice ammartaggio della sonda InSight su Marte è stato l’ ultimo atto di un anno che il pianeta rosso ha vissuto da protagonista.

Già lo scorso giugno alcuni ricercatori,  analizzando dati forniti dal rover della NASA Curiosity, che sta solcando da tempo il suolo marziano, avevano fatto un’ importante scoperta, riscontrando la presenza di numerose molecole organiche complesse, mattoni base della vita, sulla superficie del pianeta. Non si tratta di una prova definitiva che su Marte ci siano ora esseri viventi, anche solo in forma batterica, ma è una solida base per l’ ipotesi che, almeno nel passato, ci siano state le condizioni per lo sviluppo di forme viventi.

Neppure un mese dopo, tramite rilevamenti radar del Mars Express Orbiter dell’ESA, un team guidato da scienziati italiani ha ipotizzato la presenza di un lago sotterraneo di acqua salata nei pressi del polo sud marziano. Un luogo protetto dalle temperature estreme e dalle radiazioni della superficie, dove la vita avrebbe più possibilità di svilupparsi. Ma l’ ipotesi ha una doppia valenza, se confermata, la presenza della massa d’ acqua sarebbe fondamentale nella prospettiva di future missioni umane su Marte.

Ed ora la ciliegina sulla torta marziana 2018, con l’ arrivo a destinazione, dopo un viaggio di sette mesi, di InSight, il lander della Nasa che è andato a fare compagnia sul suolo di Marte ai rover Curiosity e Opportunity. Dopo l’ ammartaggio nella piatta Elysium Planitia, vicino all’Equatore, la sonda ha scattato il suo primo selfie marziano, rassicurando i tecnici sul suo stato di salute. Nelle prossime settimane InSight diventerà pienamente operativo. Individuati i punti ottimali dove  posizionare il sismografo e i termometri-sonda di cui è dotato, il lander inizierà a esaminare il sottosuolo del pianeta fino alla profondità di cinque metri. Un lavoro illustrato dall’astrobiologa Daniela Billi, dell’Università di Roma Tor Vergata: “ Anche se Insight studierà il sottosuolo di Marte da un punto di vista geologico, e non potrà identificare l’eventuale presenza di impronte della vita, una migliore conoscenza del suo sottosuolo e in particolare del trasporto del calore potrebbe fornire importanti indicazioni sulla sua abitabilità. Questo è rilevante alla luce delle evidenze sulla presenza di un lago salato sub-superficiale, per il quale la concentrazione di sali necessaria a mantenere l’acqua allo stato liquido dipende dalla temperatura.

Se il 2018 è stato un grande anno per Marte, anche il prossimo futuro si prospetta interessante. Fra due anni la Nasa porterà sulla superficie marziana il rover Mars 2020. Una missione che vedrà per la prima volta l’  utilizzo di un piccolo elicottero, strumento che, oltre a scattare foto della superficie, testerà le capacità di volo nella rarefatta atmosfera  del pianeta.

 

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