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Scritto da nel Numero 158 - Primavera 2019, Tempo e spazio liberi | 0 commenti

Cosmo nemico?

Cosmo nemico?

 

Tutto è cominciato oltre un secolo e mezzo fa, quando, nel 1865 Jules Verne pubblicò il romanzo Dalla Terra alla Luna. Lo straordinario successo del libro rispecchiava la fiducia nel progresso e nella tecnologia che animò il periodo a cavallo fra il XIX° e il XX° secolo.

Un ottimismo che portava a immaginare con curiosità la presenza di mondi abitati al di fuori del nostro pianeta. Marte era il corpo celeste più gettonato come patria di una civiltà extraterrestre. Era tale la convinzione che il pianeta rosso fosse popolato che qualcuno studiò un sistema per mettersi in contatto con i suoi abitanti. L’ idea  era di trasmettere segnali tramite una colossale lente ustoria che, concentrando il calore del Sole, doveva scrivere dei messaggi  sui deserti marziani. Anche se nessuno li aveva visti, i marziani erano ormai considerati una realtà. Il 17  dicembre del 1900 a Parigi fu indetto il concorso Guzman che offriva un premio di 100.000 franchi a chi fosse riuscito a comunicare con gli extraterrestri, dalla gara fu escluso Marte, secondo gli organizzatori era troppo facile mettersi in contatto con i suoi abitanti…

Da allora qualcosa è cambiato. La letteratura e, in un secondo tempo, il cinema hanno trovato nello spazio un’ inesauribile fonte di ispirazione e .spesso autori e sceneggiatori hanno fatto leva sulle sensazioni più misteriose ed inquietanti che può suscitare l’ immensità che ci circonda.

Nelle trame, gli abitanti di altri mondi hanno quasi sempre un aspetto poco rassicurante, a volte spaventoso,  e sono molto ostili. Generalmente il loro scopo è quello di impadronirsi del pianeta Terra, naturalmente facendo piazza pulita dei suoi abitanti.

Capostipite del genere è stato la Guerra dei Mondi, il romanzo di H.G.Wells, dal quale fu tratto l’ omonimo  film, oggetto alcuni anni fa di un remake con Tom Cruise. Gli extraterrestri brutti, cattivi e invadenti sono i protagonisti di altre pellicole, alcune  diventate ormai dei cult, come il celeberrimo Alien, che ormai ha dato vita a una saga,  o Indipendence Day.

In un altro caposaldo della cinematografia fantascientifica, L’ invasione degli ultracorpi, gli alieni ricorrono a una tattica meno truculenta per puntare alla conquista della Terra, diventando copie degli umani e sostituendosi agli originali. In questa pellicola si trova un’ analogia interessante con un altro film del 1951, La cosa da un altro mondo, in entrambi gli extraterrestri sono di origine vegetale.

A volte il pericolo cosmico viene immaginato piccolo e invisibile, anche se non meno letale. E’ il caso del film di Romero La notte dei morti viventi, del 1968, dove una sonda spaziale rientra sulla Terra contaminata da un microrganismo alieno in grado di ridare ai cadaveri quel tanto di vita che basta per trasformarli in insaziabili predatori dei vivi.

 

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