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Cieli in crisi

Cieli in crisi

 

 

Se il drammatico bilancio in vite umane della pandemia di corona virus è sotto gli occhi di tutti, i suoi pesanti effetti sull’economia globale si dispiegheranno nel corso del tempo.

Non occorre essere veggenti per immaginare quali risorse saranno necessarie a risollevare il pianeta da una calamità che non ha precedenti dai tempi della seconda guerra mondiale.

E’ bastato un agglomerato di pochi filamenti di DNA per mettere in ginocchio una civiltà convinta di non trovare ostacoli al suo progredire fondato sulla tecnologia. Le epidemie hanno accompagnato l’ umanità dalle sue origini, ma il contraccolpo psicologico di questa sarà lungo da assorbire.

Nelle città rese deserte dal lockdown ricompaiono gli animali selvatici, come nelle più classiche sequenze dei film di genere post-apocalittico.

L’ azzeramento degli spostamenti, conseguenza delle necessarie misure di contenimento, sta mandando in profondo rosso i bilanci delle compagnie aree, che stanno vivendo una crisi forse peggiore di quella successiva all’ 11 settembre.

Anche la ricerca spaziale non uscirà indenne dai tagli al budget imposti dall’ economia di pandemia. Nell’ elenco di missioni e programmi rinviati o sospesi non manca nessuno dei paesi attivi in tal senso.

E’ stata rinviata al 2022 la missione congiunta delle agenzie spaziali russa ed europea che l’anno prossimo avrebbe dovuto portare su Marte il rover Exo Mars.

La base di lancio a Kourou, nella Guyana francese, ha sospeso le partenze dei vettori a data da destinarsi e il centro europeo per le operazioni spaziali di Darmstad, in Germania, è stato chiuso.

Anche la NASA, che come prima misura ha avviato un uso massiccio del telelavoro, sta rivedendo i suoi programmi, chiudendo diversi centri.

Poco trapela sul destino degli ambiziosi progetti cosmici cinesi, ma è prevedibile che l’ emergenza corona virus stia rimescolando le carte anche all’ agenzia spaziale di Pechino.

Da questo quadro di profonda crisi si salvano i satelliti per connettività e telecomunicazioni, come ha detto il manager di un’azienda del settore “ l’ industria spaziale, a differenza di molte altre, non è a rischio livello di ricavi; ci possono essere ritardi, ma non cancellazioni perché la domanda non sta cambiando. “

Se i programmi di esplorazione extraterrestre sono finiti in un limbo, un sofisticato strumento che avevano a disposizione è diventato un valido supporto nella battaglia contro il corona virus. Il computer Summit di IBM, la macchina più potente al mondo, prima dell’ emergenza sanitaria era usato per calcoli sull’ origine dell’ universo e in missioni spaziali. Ora questo colosso informatico, occupa la superficie di due campi da tennis, ha messo a disposizione la sua capacità di elaborare 200 milioni di miliardi di operazioni al secondo per selezionare i composti in grado di contrastare il virus.

 

 

 

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