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Scritto da nel Numero 141 - 1 Giugno 2017, Scienza | 0 commenti

Il paese delle stelle

Il paese delle stelle

E’ uno dei luoghi più inospitali della Terra, ma sta diventando l’ ultima frontiera per l’ osservazione dell’ universo. Sull’altopiano di Chajnantor, a 5.000 metri di altitudine, tra le Ande e il deserto di Atacama, nel nord del Cile, sorge Alma, acronimo di Atacama Large Millimeter Array, il più grande osservatorio astronomico terrestre.

Si tratta di un gigantesco radiotelescopio, composto  da 66 antenne mobili, di diametro variabile dai 7 ai 12 metri, operanti in perfetta sincronia. I dati, rilevati singolarmente, vengono poi trasmessi a un sofisticatissimo impianto di raccolta e digitalizzazione, il Front End. Un sistema sinergico e flessibile, per ottenere le immagini catturate dalle antenne sarebbe necessario un telescopio del diametro di 14 chilometri, che permette osservazioni con una risoluzione dieci volte più precisa del telescopio spaziale Hubble.

Compito di Alma è captare le radiazioni elettromagnetiche millimetriche e submillimetriche, invisibili all’ occhio umano, che fluttuano nel cosmo.

Da questo radiotelescopio, che è frutto di una cooperazione internazionale tra Europa, con l’ Italia in primo piano, Stati Uniti, Giappone e Cile, i ricercatori si aspettano grandi cose.

Secondo Massimo Tarenghi, astronomo italiano responsabile dell’ osservatorio andino dal 2003 al 2008, in capo a una ventina d’ anni sarà possibile conoscere la genesi del cosmo, fin dalle origini.

” Nei prossimi anni Alma realizzerà scoperte fondamentali sulle formazioni di pianeti e stelle, si potranno vedere nitidamente anche i materiali. Sarà una rivoluzione totale nello studio dell’Universo freddo, mentre all’Universo caldo ci penserà E-Elt. E insieme al lavoro degli altri telescopi cileni, non avremo più segreti. ”

Il sogno, neanche troppo nascosto, dei ricercatori è riuscire a scoprire quella vita che, con buone probabilità, sembra annidata in qualche angolo del cosmo.

Un progetto ambizioso, che oltre ad Alma vedrà coinvolta un’ altra struttura di eccellenza, il citato maxitelescopio ottico E-Elt, European Extremely Large Telescope, attualmente in costruzione sul Cerro Armazones, sempre nel gettonatissimo deserto di Atacama. Una volta ultimato, nel 2025, sarà il più grande telescopio ottico della Terra.

Intanto Alma ha dimostrato di cosa è capace già nel 2011, ancora prima d essere completato, quando colse una spirale di materia mai osservata prima, intorno alla stella gigante R Sculptoris.

Il Cile è una sorta di eden per astronomi e cosmologi. Oltre agli ultimi arrivati, sono operativi già da tempo potenti osservatori come l New Technology Telescope a La Silla e il Very Large Telescope sul Cerro Paranal.

Il paese andino ha le caratteristiche migliori del pianeta per questo tipo di osservazioni. Altopiani molto alti e facilmente  accessibili, un clima particolarmente asciutto con un’ atmosfera rarefatta che consente osservazioni molto nitide, poche città nei dintorni, con conseguente basso inquinamento luminoso, ultimo, ma non ultimo, la prossimità all’ equatore, che permette di avere quasi il 90% di visione del cielo.

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